«LA PRIORITÀ per la moda italiana? Investire in creatività». Non ha dubbi Jacopo Tonelli, Presidente di JATO Group, l’azienda di cui sua madre Giorgia Rapezzi è Presidente Onorario e direttore creativo della sezione ricami, anima del best shop internazionale L’Inde Le Palais di Bologna che presto festeggerà 15 anni di successi e di sfide. Orgogliosamente fiero di aver fondato l’azienda a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, dove lavorano con lui 120 persone tra stilisti e maestranze, e dove svolgono la loro attività anche i 30 addetti all’e-commerce che presto aprirà anche al design. Un’azienda di successo e di prospettive, forte di un fatturato di 30 milioni di euro.
Jacopo, da Bologna al mondo? Da questi laboratori creativi agli atelier e alle passerelle più prestigiose del mondo. Qual è il segreto?
«La creatività è ovunque, non ha confini – spiega Jacopo Tonelli – ed è un errore pensare che nella grande provincia italiana non si possa fare moda. Occorre però una mentalità internazionale applicata alla moda».
Di cosa ha bisogno il sistema moda italiano?
«Di visione e di consapevolezza. I francesi ce l’hanno».
E noi italiani?
«Noi dobbiamo coltivare la cultura della moda favorendo i talenti. Io qui alla JATO ho tanti giovani da tutte le parti del mondo. Undici anni fa ha cominciato qui anche Riccardo Tisci, Direttore Creativo di Givenchy. Su .Amen. e su A.Men il marchio al maschile ho un team stilistico internazionale, quasi tutti ex studenti della Central St.Martin’s di Londra, e a loro regalo tutta la libertà possibile. Noi industriali dobbiamo investire sulla creatività, senza confini, senza porsi troppi limiti. Chi produce moda è un po’ come un ristorante che offre da mangiare a chi è a pancia piena e vomita. Dobbiamo ribaltare il sistema come hanno fatto Valentino e Gucci e come farà senza dubbio Dior con Maria Grazia Chiuri e hanno già fatto Vetements e Balenciaga con Demna Gvasalia».
Quando e come è nato il Gruppo JATO?
«Era il 1991, qui a Bologna. Tutto è cominciato sul lavoro e la passione di mia madre Giorgia Rapezzi che ha iniziato a creare ricami. Presto abbiamo capito che bisognava andare a produrre all’estero, per gli alti costi in Italia, e così abbiamo aperto prima dei laboratori e ora una grande fabbrica la JATO in India a Nuova Delhi che controlliamo al 100% con manodopera specializzata sull’altissima qualità. In India abbiamo 350 dipendenti e un forte indotto. Lavoriamo per i grandi brand internazionali, per l’haute couture e il pret-à-porter e gli accessori di lusso».
Avete anche delle licenze di produzione?
«Sì, col marchio Attico che sta andando molto bene ed è disegnato da due giovani stiliste come Gilda Ambrosio e Giorgia Tardini. Poi c’è .Amen. marchio che possiedo al 70% e che piace a Laura Pausini, Angelina Jolie, Jennifer Lopez, Paris Hilton. C’è anche la sua versione al maschile che sta iniziando da questa stagione e si chiama A.Men. E produco ancora la seconda collezione di Giorgia Gabriele, e la produzione per Au Jour Le Jour e per altri brand».
La creatività che si respira alla Jato ha le sue radici nell’archivio?
«E’ una parte dell’azienda di cui vado fiero e che curo molto. I creativi lo consultano ad ogni collezione e trovano molti abiti di Anna Piaggi come di Florinda Bolkan, collezioni di borse e scarpe dagli anni Cinquanta, testimonianze di ricami vintage».
L’Inde Le Palais compie 15 anni. Come è iniziata questa bella avventura nel retail?
«Io 25 anni fa andavo spesso in Indua e compravo mobili e pezzi d’arte antica. Decisi di aprire prima un negozio di antiquariato e poi una galleria. Poi è arrivata la moda e oggi abbiamo 200 marchi tra i più prestigiosi e due boutique una per donna e una per uomo, qui a Bologna. A inizio anno mio fratello Gherardo aprirà in piazza Minghetti una Galleria di design vintage (l’altro fratello Simone si occupa di fotografia, ndr). Festeggeremo i 15 anni de L’Inde il 3 dicembre. Prima, sempre nel segno del dare fiducia e sostegno ai giovani talenti, tra pochi giorni il 9 novembre ci sarà un evento con ’Fanga’, marchio di calzature di lusso creato da Bruno Riffeser Monti e Lorenzo Fusina, nel nostro negozio per uomo di via de’ Foscherari con la presentazione della collezione, le varie fasi della lavorazione artigianale a mano e un cocktail festoso».