Laura Cinelli aiuta chi vuole ordine nel proprio guardaroba
La felicità? E’ anche mettere ordine nel proprio armadio. Ottimizzarne gli spazi, decidere serenamente di sfoltire un po’ la giungla di giacche e pantaloni, l’ingombro di borsette e foulard, la dannazione delle camicette sempre stipate e dunque spiegazzate e mai a posto per il bisogno.
Perché ordine e serenità tra le nostre cose più personali, come i capi di abbigliamento, sono i pilastri di una buona qualità della vita, le scorciatoie per il benessere di tutti i giorni, per aver cura di sé e migliorare la propria qualità della vita. Un’operazione che la frenesia del mondo di oggi e anche l’abbuffata di abiti e accessori degli ultimi anni rende talvolta faticosa, talaltra paurosa, quasi sempre dettata più dall’urgenza di ritrovare quel vestito che tanto ci dona, ma non si sa più che fine abbia fatto, rispetto al reale bisogno di fare questa operazione di riordino dell’archivio vestimentario di ognuno di noi. Un giacimento di sogni e di desideri che ora viene riscoperto e rivalutato, e non solo per il succcesso del vintage. Perché ognuno di noi ha messo da una parte un suo “mercatino” dell’usato di marca, un piccolo archivio di cose di famiglia, quelle sì esclusive e non datate. Dunque bando agli indugi, si aprano le porte dei guardaroba e orgogliosamente li si risistemi secondo le regole dell’ordine contemporaneo. A questo pensa Laura Cinelli, giornalista di moda e consulente fashion ma anche efficiente “Closet Organizer”, letteralmente organizzatrice di armadi.
“Che fatica fare il cambio dell’armadio! Stagione dopo stagione diventa quasi un incubo, ogni anno i capi aumentano e lo spazio all’interno delle case rimane sempre lo stesso. Ma da oggi in poi la soluzione è a portata di un click. Da New York a Milano e ora anche a Firenze, arriva per tutti la “Closet Organizer” – spiega Laura Cinelli -. E’ la nuova professione ispirata al libro della scrittrice e stylist giapponese Marie Kondo, “Il magico potere del riordino”, che dell’ordine ha fatto un mestiere e che sta prendendo sempre più campo fra le signore indecise su cosa tenere e cosa buttare del proprio guardaroba. La soluzione è semplice: puoi metterti in contatto con una professionista (anche tramite email), fissare un appuntamento e fidarti dell’istinto: l’esperta sceglierà insieme a te borse, giacche, cappotti, maglie e qualsiasi altra cosa hai conservato e in base alla tua personalità ti consiglierà cosa reindossare con accessori e abbinamenti innovativi e cosa invece regalare o dare in beneficenza”, conclude Laura Cinelli.
In poche ore la Closet organizer trasformerà il vostro armadio in un guardaroba dove ogni capo è diviso per colore, materiale e stile, aiutando uomini e donne, spesso troppo indaffarati, a trovare l’equilibrio perfetto nella gestione del proprio look. “Non posso fare a meno dell’ordine – spiega ancora Laura Cinelli – Mi piace avere un armadio organizzato, dove tutto è visibile, ben piegato o appeso e soprattutto che contenga capi che indosso davvero, che non stanno a prendere la polvere come spesso capita…”.
Laura Cinelli, che ha un proprio laboratorio a Firenze, ha cominciato quasi per gioco con alcune amiche. Oggi è presente sul web con la sua pagina Facebook “Il Mio Armadio” ([email protected]) dove pubblica outfit creati con capi d’abbigliamento che sembrano appena stati acquistati in negozio e che invece escono fuori dal guardaroba personale, magari anni ’70-80-’90. E sempre dalla sua pagina Fb offre consigli e dà suggerimenti su come rifarsi un look a costo zero. In fondo la moda è fatta di cicli e ricicli e se lo fanno gli stilisti, perché non provarci anche da sole? Basta saper mixare professionalità a creatività. Il resto viene da solo.
Con un gruppo di amiche e di conoscenti Laura Cinelli ha organizzato alcuni eventi nel negozio di hair stylist di Assunta Lignelli e Francesco Gisoni, a Firenze, in via Santa Elisabetta, sotto le volte e le mura rinascimentali dello spazio affiliato alla Compagnia della Bellezza. Qui sono stati esposti abiti, borse, scarpe, pellicce e bijoux e le occasioni di conoscenza e di scambio di idee non sono mancate. Un esperimento da ripetere.