Da Dior ad Anna Molinari e Gucci trionfano i fiori e la natura
Roma, 24 marzo 2017 – Tutte in fila, con la veletta, le stelline d’argento come trucco sugli occhi, le pianelle con fiocco come tante damine e in testa delle acconciature sognanti di fiori velati. Nel backstage di Dior per l’alta moda, nello scorso gennaio a Parigi al Museo Rodin, va in scena la Primavera 2.0 secondo il tratto geniale di Maria Grazia Chiuri, direttore creativo della mitica maison simbolo del lusso internazionale, prima donna e ancorpiù una italiana a guidare un brad che quest’anno compie 70 anni. Tutte jeunes filles, ma anche un po’ neo Marchese Casati tanto intrigano nel loro splendore un po’ decadente, mentre sfilano nel labirinto incantato ricostruito da Dior per questa alta moda che è una sfida vinta da Maria Grazia che ha dialogato ancora di più con la mestria degli Atelier Dior per ricostruire l’atmosfera del giardino segreto e del Grand Bal che tanto piaceva al fondatore Monsieur Christian, che amava sconsideratamente i fiori, specie i mughetti bianchi. «Anch’io ho lavorato molto sui fiori, che fanno subito Primavera, e che però per me in questa haute couture sono un po’ quelli della memoria. E per questo sia nelle acconciature che negli abiti ricamatissimi da sera li ho voluti come nascosti e velati – racconta Maria Grazia Chiuri – ingabbiati nel tulle». E grazie al Cappellaio Matto Steven Jones ogni donna in passerella ha la sua testa e il suo universo floreale. Da Dior sono a tema naturalistico i ricami, le forme dei vestiti che ricordano i tulipani o le rose, i colori che sembrano usciti da una stampa settecentesca e che virano spesso al rosa perfino nel grigio, i gioielli rubati alle fate a forma di farfalla e marherite, per un nuovo paradiso di bellezza che ricorda molto le opere di Botticelli, con la modella supertop italiana Vittoria Ceretti nuova musa, fascino giovane e fragile come un petalo. Fiori, dunque, per segnare la femminilità e la grazie che non possono mai mancare da Blumarine perché la stilista fondatrice e proprietaria del marchio, Anna Molinari, è lei stessa la Regina delle Rose come la definì ai suoi inizi Beppe Modenese. Collezione dopo collezione per 40 anni di successo e di fama internazionale, Anna Molinari ha sempre amato la sua moda floreale, dolce, seducente e delicatamente sexy, anche nell’ultimo pret-à-porter al profumo di mimosa. Elogio dei colori dei giardini di questa stagione anche per Céline e Boss, e ricami di piccoli incanti rubati ai prati di maggio anche sulla biancheria intima di Promise, molto romantica.
Elogio di una una natura forte e affascinante, carica di simbologie e di modernità, per Gucci col tocco di Alessandro Michele, direttore creativo del marchio fiorentino: abiti e accessori si intrecciano a decori e ricami di fiori e tigri, serpenti e rose, intarsiati perfino sulle pellicce d’estate. Una contaminazione felice che segna l’esplosione del successo di Gucci, sulla spinta del presidente Marco Bizzarri, nelle collezioni femminili e maschili che ormai sfilano insieme e alla pari come durante l’ultimo evento di febbraio a Milano Moda Donna, con i fiori di pesco dipinti sulla borsa Dionysus o i ricami a tralci fioriti sulla iconica Bamboo. Da Gucci ossessione floreale anche al maschile come dimostrano i look sfoggiati da Fedez di recente nel concerto romano, fino alla camicia che somiglia a un mare di petali.
A PASSEGGIO TRA I FIORI – Con le begonie sulle suole delle scarpe. Vera moda, tendenza assoluta e spiazzante che accende curiosità e desideri. L’idea vincente è di Prada che ha creato una collezione di calzature in neoprene, dal polacchino al sandalo passando per la sneakers, che hanno la suola di materiale plastificato stampata a fiori, colorati e teneri, e in particolare a fiori di begonia. E così ci si può svegliare al mattino e decidere di passare la giornata come se si fosse a piedi nudi su un prato.
Non da meno Fendi che ha fatto dei fiori il leit motiv di questa primavera che in passerella è sbocciata con un trend di abiti neobarocchi e sontuosi che le borse disegnate da Silvia Venturini Fendi portano avanti al massimo: bag ricamate e dipinte, smerlate e profilate a contrasto, come uscite dall’Eden.