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Si chiama ‘The Dream’ la nuova collezione dell’atelier. E sognanti sono le atmosfere che suggeriscono questi abiti dai colori pastello con tulle e veli

E’ la passerella di Gattinoni ad aprire le danze di AltaRoma. Perchè l’atelier di via Toscana, che negli anni Cinquanta era il preferito di Anna Magnani fondato dalla mitica Fernanda Gattinoni e ora diretto da molti anni da Guillermo Mariotto come creativo e da Stefano Dominella come presidente, continua a lavorare per le sue eleganti clienti e ha mostrato la collezione della prossima estate. Domani sera toccherà a Renato Balestra. Sono questi due i soli grandi nomi sopravvissuti per l’alta moda e ora splendono in un calendario tutto dedicato ai giovani e meno giovani creativi, che qualcuno spera siano parte del futuro del made in Italy.

Stavolta Gattinoni ha scelto di sfilare in un luogo molto prestigioso, specie per la scienza, come l’Università degli Studi Link Campus University in via di San Pio V, vicino al Vaticano. In passerella fanciulle in fiore angelicate vestite di veli e di pigiami in colori delicatissimi, quasi da acquerello, bianchi, rosa, azzurrini e verdini, tra organza e tulle e mascherini velate, che come nei sogni (la collezione è battezzata proprio ‘The Dream’) si trasformano in demoni sexy vestiti di nero e poi tornano ad essere lievi e timide creature. Un giardino di femminilità incantata, una grazia shakesperiana che riporta al ‘Sogno di una notte di mezza estate’, guarda ai volti di Pablo Picasso e ai dipinti di Renoir. Particolarmente belle da Gattinoni le romantiche camicie di organza bianca, uno dei must del direttore creativo Mariotto conosciutissimo anche come giudice severo e pieno di ironia per “Ballando sotto le stelle” di Rai1.

La sfilata è stata davvero magnifica, un trionfo di romanticismo con le modelle come ispirate in leggiadri pigiami di organza goffrata, in un’elegia di lavorazioni di atelier per fortuna ancora vive, per un grande Gattinoni che potrebbe sfilare in tutto il mondo, perfino a Parigi. Nell’atelier della maison hanno lavorato anche tanti giovani stilisti e studenti delle scuole di moda, ben 58, e questo è il vero senso dell’Alta moda, la scuola dell’alta sartoria, lo studio e l’invenzione dei tessuti come quelli che Mariotto ha lavorato in un tenero gioco di punto smock, che ricorda gli abiti dell’infanzia. Ma qui hanno sfilato delle adolescenti, leggiadre, con indosso i gioielli fatati creati da Gianni de Benedittis, con orecchini a forma di farfalla a e anelli come falene. Alla fine applausi trionfali e gioiosi. Bentornato Gattinoni!