Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Share on TumblrPin on Pinterest

Firenze, 13 ottobre 2016 – Lectio Magistralis oggi pomeriggio di Massimiliano Giornetti, ex direttore creativo di Ferragamo e oggi uno degli stilisti più stimati e conosciuti a livello internazionale che, dopo la laurea all’Università di Firenze in Scienze Politiche al Cesare Alfieri si è diplomato al Polimoda e poi ha iniziato la sua brillante carriera. A Villa Favard Giornetti si è confrontato in modo aperto con gli studenti dell’istituto fiorentino di cui è direttore Danilo Venturi e presidente Ferruccio Ferragamo.

“Vogliamo fare questi incontri con chi ha studiato e si è formato con successo al Polimoda per fronteggiare la fuga di talenti dall’Italia e naturalmente anche la fuga di cervelli” ha spiegato Venturi accogliendo Massimiliano Giornetti che oggi vive tra Firenze, Milano e Parigi. “Voglio scambiare le mie idee con quelle degli studenti – spiega Giornetti che è uno dei più bravi e talentuosi creativi della sua generazione – perchè voglio conoscere la loro posizione. Oggi la moda è travolta da un vortice, esplodono fenomeni violenti di notorietà ma ci sono anche mille motivi di instabilità, mercati difficili, crisi aziendali. Mi ha colpito molto la notizia della riorganizzazione della Roberto Cavalli di ieri – continua Massimiliano – e mi spiace per Peter Dundas che in fondo ha lavorato per sole due stagioni di vendita”.

Per Giornetti “un’azienda di moda non può vivere senza creatività, senza un direttore creativo”, E poi due affondi: uno sulla necessità di fare ordine tra la figura dello stilista e quella dello stylist, e poi la domanda legata alla velocità del sistema che impone troppe collezioni a raffica. “Dov’è il tempo per creare?”. Massimiliano Giornetti ha idee chiare anche sul mondo dei social e in particolare sui blogger e le fashion blogger, dopo la recente polemica-invettiva lanciata pochi giorni fa da Vogue America. “Quando ero da Ferragamo io non li facevo invitare perchè ritengo che anche coi blogger bisogna ristabilire un po’ le cose. Non credo in questo loro lavoro, penso sia giusto ritornare alla riflessione dei critici di moda veri, quelli che hanno esperienza e hanno visto e conosciuto molte persone del settore. Bisogna ridare valore alla professione di critico/a, bisogna ritornare a certe regole e fuggire dalla fretta e dal troppo facile business”.