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Diventa obbligatorio il certificato medico per chi sfila in passerella

È UNA STORIA infinita, e dolorosa, quella delle modelle troppo magre, talvolta perfino anoressiche, che portano in passerella abiti di sogno su quei corpi scheletriti e inquietanti, con al posto del petto una grigliata di ossa, le spalle a punta, le gambe da fenicottero. Fenomeno molto diffuso anche in Italia fino a non molti anni fa poi lo stop, la presa di coscienza, e le regole imposte dalla Camera Nazionale della Moda Italiana in accordo con le agenzie di modelle e con alcuni stilisti più sensibili al problema di questa disaffezione dalla gioventù bella che contagia tante ragazze che smettono di mangiare per somigliare un pochino a quella supertop strapagata. Ora a queste regole, che dovrebbero essere anche di buon senso oltre che di buon gusto, si adegua la Francia; e noi italiani, per una volta, facciamo bella figura perché con spagnoli ed israeliani abbiamo affrontato il problema prima e bene, come quello dell’età che non deve andare sotto i 16 anni e dell’accompagnamento da parte dei genitori a bordo passerella.

UNA LEGGE, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, l’ultima firmata dal presidente socialista François Hollande, obbliga le top model che vogliono lavorare a Parigi a fornire ogni due anni un certificato medico che attesti il loro stato di salute e la compatibilità con mestiere di modella. Un colpo per quelle agenzie «specializzate» in modelle peso piuma che tanto piacciono agli stilisti forse perché funzionano da attaccapanni di lusso. La legge francese impone anche di annotare sui messaggi pubblicitari se una foto è ritoccata o no, in modo per evitare «la promozione di ideali di bellezza impossibili e prevenire l’anoressia tra i giovani», come impone il Ministero della salute.

PERCHÉ il fenomeno non è solo femminile. Stanno prendendo piede anche i casi di ragazzi anche sotto i 18 anni dal corpo più che filiforme ingaggiati per sfilate di culto e campagne milionarie. Nel certificato medico biennale richiesto in Francia d’ora in poi andrà specificato l’indice di massa corporea (BMI) cioè il rapporto tra peso e altezza della persona. Una regola che da due anni funziona in Israele dove la lotta alla gioventù sotto peso è molto avanti e l’indice di massa corporea non deve essere inferiore a 18,5. I legislatori francesi volevano imporre l’indice 18, che corrisponde ad una modella alta 1 metro e 75 centimetri per 55 kg di peso, ma c’è stata un’alzata di scudi delle agenzie e per ora vale il certificato, seppur ancora generico. Una storia infinita e tristissima che riporta alla memoria lo spot di denuncia del 2007 con Oliviero Toscani che scatta una foto choc alla modella Isabelle Caro, morta poi nel dicembre 2016, e mostrata nuda al mondo anche sui manifesti quando era arrivata a pesare 31 kg. In molti gridarono, ipocritamente, allo scandalo, ma il messaggio, allora come oggi, resta di enorme importanza. Molte e molti giovani rifiutano il cibo perchè non trovano la strada della felicità, si autodistruggono magari inseguendo ideali di bellezza perfezionati al computer. Ora a Parigi si dice basta a questi ideali scellerati, minacciando 75.000 euro di multa e 6 mesi di galera. Un segnale forte, che scuote la moda ma che non deve limitarsi a guardare i suoi riti, le sue passerelle, le sue immagini patinate.