Ottimi ricavi nel primo trimestre 2017 per il gruppo francese Kearing
Risultati ottimi per i primi tre mesi dell’anno per le vendite di borse e abbigliamento di Gucci, in tutto il mondo, Europa compresa e al top grazie ai Millennials, con gran recupero del mercato giapponese, il più sofisticato, finora in leggera sofferenza e ora di nuovo in grande spolvero. Così nel panorama del fashion internazionale e del lusso contemporaneo brilla sempre di più la stella di Gucci, fondato a Firenze nel 1921, marchio di punta del Gruppo Kering che ieri ha diffuso i dati delle vendite per il primo trimestre 2017.
Il brand fiorentino è in grande rimonta, sotto la guida attiva e coraggiosa del presidente e ad Marco Bizzarri che arrivando in Gucci nel dicembre 2015 ha chiamato alla direzione creativa Alessandro Michele, lo stilista che la rivista “Time” solo pochi giorni fa ha piazzato fra le 100 persone più influenti al mondo, unico fra gli italiani n ogni settore di attività.
I numeri diffusi da Kering, il colosso del lusso presieduto da Francois Henri Pinault che ne è anche amministratore delegato, parlano chiaro e forte: le vendite totali di Gucci nel primo trimestre di quest’anno sono cresciute del 48%, toccando 1,354 miliardi di euro. Non basta: le vendite retail, quelle effettuate nei negozi di proprietà, sono aumentate del 51%, segno che la “cura” Bizzarri funziona molto bene. Una crescita dovuta alla scelta di non fare mai sconti sui prodotti Gucci e di vendere solo a prezzo pieno (scelta maturata già dall’ottobre 2016), e avvenuta a parità di numero di negozi.
Il nuovo stile Gucci, iniziato da Alessandto Michele col no-gender e continuato finora con un massimalismo all’italiana che sta conquistando i Millennials, piace in tutte le aree geografiche del mondo, con aumenti di vendite a doppia cifra con picchi del 66% in Europa Occidentale e del 63% in Asia Pacific, ma anche in Giappone, finora con un po’ di difficoltà nel 2016 ,ora in questi primi tre mesi dell’anno ecco che si registra un notevole +11%. Insomma, la nuova estetica di Gucci secondo Alessandro Michele è stata abbracciata in ogni regione. Nel palmarès di Gucci anche l’aumento dell‘e-commerce a +86% e del wholesale a +37%.
Tanto successo è garantito, oltre che dall’unicità e verità artigianale dei prodotti, anche dal fatto che Gucci è stata incluso tra i 16 marchi (anche in questo caso, unico marchio italiano) nella classifica di Business of Fashion tra i brand del settore moda dove si preferisce lavorare. Insomma, un successo totale che riporta Gucci sugli altari del fashion e che tra pochi giorni, il 29 maggio prossimo, vivrà per un evento eccezionale a Firenze: la sfilata della Collezione Cruise che Gucci farà tra i capolavori della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, dopo l’intesa e la donazione liberale di 2 milioni di euro per il restauro del Giardino di Boboli fatta dalla maison di moda che stanzierà un’altra più piccola donazione liberale di 200.000 euro per la nuova illuminazione delle 28 sale della Palatina, nelle mani del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.
KERING – Il gruppo francese Kering ha chiuso il primo trimestre del 2017 con ricavi consolidati balzati del 31,2% a 3,57 miliardi di euro (+28,6% a perimetro costante). I risultati sono stati raggiunti grazie a una crescita a doppia cifra in tutte le attività e in tutte le aree geografiche, escludendo il Giappone. Le attività nel comparto del lusso hanno visto un aumento dei ricavi del 34% a 2,4 miliardi di euro (+31,6% a perimetro costante), con quelle nel settore sport e lifestyle che hanno registrato un +16,5% a 1,06 miliardi (+14%). Oltre al +51,4% dei ricavi di Gucci, Bottega Veneta ha fatto segnare un +4,7% e Yves Saint Laurent un +35,4%.