Dall’Australia il tessuto leggero e morbidissimo, confortevole sia per l’inverno che per l’estate. Per donne che devono essere impeccabili da mattina a sera
MAX MARA E THE WOOLMARK COMPANY hanno messo insieme il loro prestigio, la loro serietà e la passione comune per l’alta qualità tessile per un progetto che celebra la lana merino, la meraviglia naturale, biodegradabile e rinnovabile che in questi anni sta vivendo momenti di gloria perché i consumatori stanno ricercando di nuovo con forza e convinzione questi valori, dopo anni e anni di ubriacatura per le fibre sintetiche: ora le pecore astraliane, che sono 70 milioni, si stanno prendendo una grande rivincita perché grazie al sole, all’erba e all’aria di quel grande continente producono la migliore lana del mondo.
Quella fibra, nobilissima quanto antica, è alla base dell’idea vincente di Max Mara di creare una collezione ad hoc, presentata martedì scorso a Milano nel grande negozio di Corso Vittorio Emanuele. In questi giorni viene mostrata negli store del brand a Londra, Mosca, Pechino, Sydney da Laura Lusuardi, fashion director di immensa esperienza di molte linee del gruppo della famiglia Maramotti che da Reggio Emilia ha conquistato il mondo del fashion e del lusso. La accompagna in questo tour Fabrizio Servente, global strategy advisor di Woolmark, che recentemente ha organizzato insieme a Pitti Immagine a Firenze, alla Sala Bianca di Palazzo Pitti, la presentazione della grande interpretazione industriale italiana della lana merino australiana davanti al Principe Carlo d’Inghilterra.
Protagonista della linea – che si chiama Wool Denim – è proprio il mitico tessuto jeans, ma stavolta in purissima lana, leggera e morbidissima, pratica e confortevole sia per l’inverno che per l’estate. Un tessuto di ricerca che ammalia. È stato usato per una capsule di cinque capi per la collezione Max Mara autunno-inverno 2017 a cui saranno dedicate le vetrine degli store nel mondo (oggi i punti vendita sono 2.668 in oltre 100 Paesi). Puro denim in vera lana al 100 per cento tinto con ricette ecologiche a imitare l’indaco della Tela di Genova che ha fatto la storia dell’abbigliamento, capace di coniugare la grinta del jeans con la preziosa morbidezza della fibra naturale.
“Oggi le donne viaggiano e lavorano e devono sempre essere impeccabili dalla sera alla mattina – spiega Laura Lusuardi che indossa già un prototipo con un caban ultrachic – e per questo duttilità e comfort del Wool Denim sono fontamentali. Così accanto alla nostra etichetta Max Mara ogni capo di questa collezione porta anche quella di Woolmark. Sono cinque pezzi ideali, due pantaloni, uno più largo e uno regular, un abito, due giacche. Per un denim di lana moderno e contemporaneo». Entusiasta del progetto anche Fabrizio Servente che definisce l’Australia «l’ultimo paradiso». I tempi sono maturi oggi per un progetto tanto avanzato «perché i consumatori, specie le donne, sono più esigenti e fanno acquisti consapevoli». La lana merino che assomiglia al jeans è una risposta attuale e futuribile: isotermia, sostenibilità, l’essere biodegradabile e riciclabile sono i must di un successo annunciato.