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Incanta la collezione firmata da Pierpaolo Piccioli. Parterre di vip all’Hotel Salomon de Rothschild

Un successo assoluto, un’ammirazione sincera che cresce ogni volta di più. “E’ proprio bravo Pierpaolo Piccioli, che magnifico defilè!”, dicevano in molti poco fa all’uscita dai saloni neoclassici dell’Hotel Salomon de Rothschild dove ha avuto luogo una parata immensa di leggiadria e di bellezza con 59 abiti che hanno incantato il pubblico esigente e sempre pronto a criticare dell’Haute Couture parigina. E invece no, tutti daccordo sull’alto valore di questa sfilata dove Piccioli ha ingranato ancora di più la marcia conquistando un altro pezzo di Paradiso dello Stile.

“Nel sogno e nel mito come nell’alta moda non c’è il tempo. C’è l’eternità”. Non può esserci frase migliore di questa per spiegare bellezza e purezza della collezione di Valentino che Piccioli ha ideato per mostrare tutta l’incredibile bravura e sapienza dell’atelier romano della maison che vanta 80 lavoranti, dai settant’anni ai venti. “Qui il tempo si annulla, i rituali quotidiani dell’alta moda che chiude ogni sera gli abiti nella carta velina e con la stessa delicatezza blinda i tavoli da lavoro con gli spilli, rendono un’immagine di eternità e di preziostà. Ecco con questi 59 abiti voglio glorificare e celebrare quest’arte, paragonandola all’emozione e alla grandezza dei miti greci”.

Ed ecco che gli abiti che hanno spopolato tra gli applausi sulla passerella stasera hanno i nomi di Galatea, Artemide, Leda, Tiche, Apollo, Armonia, Era, Prometeo, Iride o Demetra. Ripensando alle carte che ogni sera avvolgono i vestiti ecco la lunga camicia di tulle che doppia l’abito di chiffon con ricamo di strass, nei colori delicati e quasi cosmetici, ecco l’abito di linea a colonna di magici plissè, il cappotto bianco con ricami delicatissimi di piume, un gilet tridimensionale di fiori di organza sul quale spiccano gli orecchini creati da Alessandro Gaggio, un capolavoro di trecce di chiffon in 15 toni di giallo, una tunica a terra di un rosso purissimo. E immensamente Valentino. E il fondatore nella sala da ballo dell’hotel particulier che da alcune stagioni è la location dell’alta moda della maison applaude convinto: accanto a Valentino Garavani c’è come sempre Giancarlo Giammetti, poi ci sono la moglie di Piccioli, Simona coi tre figli Benedetta, Pietro e Stella, e ancora la vedova di Balthus e Alexandre Desplat che ha composto la musica esclusiva per il defilè, Ana Girardot, Clotilde Courau, Kristin Scott Thomas, Vittoria Puccini, Marisa Berenson, Afef Tronchetti Provera, Talita von Furstenberg, Giambattista Valli, Giorgia Rapezzi, Christian Louboutin.

“Quando le sarte si pungono con l’ago dicono che è il mestiere che ti entra nel sangue! – racconta Pierpaolo Piccioli sommerso dai complimenti – e ognuna di loro quando finisce un lavoro firma la velina che lo ricopre con un simbolo proprio, come fa Irene che disegna un fiorellino sulla carta”. Riti d’intimità tra il cuore dell’atelier e il sogno dell’abito che esce dalla testa dello stilista, un’emozione grande e assoluta per plissè che ricordano la statuaria antica. E prima della passerella un minuto di silenzio per ricordare Franca Sozzani.