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La nuova ristrutturazione dei nomi e della loro essenza: resteranno Giorgio Armani, Emporio Armani e AX

Milano, 24 febbraio 2017  – “E’ il momento di cambiare pagina. Facciamo qualcosa di nuovo! Troviamo una forma di vestire nuova, anche la moda nell’innovazione deve fare ancora passi da gigante!”. E Giorgio Armani dà subito le sue risposte nette a questi suoi pensieri con la sfilata del prossimo inverno di Emporio Armani con 105 modelli in passerella al femminile con qualche saggio flash al maschile, sulle note di una colonna sonora da sballo con Patty Pravo e Ricky Martin, Mina e Mia Martini, Eros Ramazzotti e Celentano. “Noi con la moda siamo fermi rispetto ai progressi della tecnologia – continua il grande stilista ancora insuperabile per creatività e voglia di fare -. Cosa rimarrà tra 40 anni di questi nostri abiti che vediamo in tante passerelle? Perchè c’è tutto e il suo contrario, ma soprattutto si continua a guardare al passato reinventandolo. Dovendo far funzionare le fabbrice io cerco di salvare lo stile, il mio stile, raccontando come ci si deve vestire oggi”.

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Ed ecco la donna Emporio Armani in abiti lunghi bianchi e neri, la gonna che si chiude all’orlo con un cerchio che la fa ondeggiare con grazia, la silhoette lunga e gentile, le paillettes multicolor per la sera e il conforto sicuro di un completo di velluto. Molto belli e desiderabili scarpe e borse, per la gioia delle clienti. Per lui tanta maglieria, nel trend dell’over moderato e dei bordi evidenti. “Qui a Milano Moda va in scena la moda commerciale, l’industria italiana va difesa con prodotti reali, bisogna essere inventivi e rischiare di più”, continua Armani che racconta la nuova ristrutturazione dei nomi dei marchi e della loro essenza, non più troppe etichette ma solo tre. Giorgio Armani, Emporio Armani e AX. Confessa che non cambierebbe mai l’aquilotto dell’Emporio, che stavolta ha innovato con grazia con gonne e giacchine anche di plastica, che ha osato con un rosa fuxia “che da Armani non ti aspetti”, col rosso di un cappotto lungo e molto avvolgente, con le ragazze tutte con la frangetta. Poi una battuta sulla bravura di Leonardo Del Vecchio. “Io ho il 5% di Luxottica – racconta Giorgio – e penso che se Del Vecchio si è alleato coi francesi per le lenti da vista lo ha fatto perché guarda al futuro della sua azienda e ha fatto una bella scorta di fieno”.