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Lo stilista: “Ispira energia e positività. Niente di esotico, piuttosto di vitaminico”. Nel parterre due dive candidate all’Oscar: Nicole Kidman e Isabelle Huppert

Nicole Kidman in abito nero e sandali col tacco a spillo e coda di cavallo biondissima che dice: “Sono felice di essere qui, adoro Armani”, accanto in prima fila Roberta Armani la bella nipote dello stilista che si occupa con successo delle celebrities, e ancora in un terzetto molto interessante Isabelle Huppert in tailleur pantalone carta da zucchero. Due dive candidate all’Oscar per Giorgio, solo per Giorgio. La Kidman come attrice non protagonista per “Lion”, la Huppert per la magnifica interpretazione di “Elle” come attrice protagonista.

Non succede spesso ma all’Armani Privè tutto può succedere, tale è il rispetto e l’ammirazione che il mondo dello spettacolo in genere ha per il re degli stilisti, non solo italiani. Ed eccoci ancora una volta al Theatre de Chaillot per ammirare i prodigi di haute couture di Armani Privè, stavolta tutti ispirati da un solo colore, l’arancio, nelle infinite sfumature del mandarino e del curry fino all’ocra. Una volontà precisa, questa di segnare col monocolore (dopo il verde e il lilla) la propria creatività in un esercizio mai banale e semplicistico dell’eleganza.

E alla fine dello show scrosciano gli applausi per Armani che per il Privè sfoggia sempre l’abito scuro e la camicia bianca (abbandonando le amate t-shirt o i pull blu), i “bravo!” e gli abbracci di un parterre che oltre alle dive del cinema vanta anche Olga Kurylenko, Ben Cura, Annabelle Wallis, Lola Le Lann, Amira Casar, Lauren Santo Domingo, Paola Caovilla, la moglie dell’ambasciatore italiano a Parigi Giada Magliano di Santasilia, gentile e sempre elegantissima. “Mi piace l’ottimismo che ispirano i colori arancio e mandarino – spiega un Armani in formissima – che non hanno nulla a che fare con i languori del tramonto. Qui il colore che ho scelto per il mio total look significa energia e positività, niente di esotico però, piuttosto un sentire vitaminico profondo”.

Ed ecco dal giorno alla gran sera questo viaggio nella bellezza e nella purezza di un colore solo, declinato al massimo con contrasti di nero come per i pantaloni affusolati di baguette o di seta sotto giacche piccole tutte ricamate, bluse d’oro con la schiena nuda, stole di marabù color calendula su gonne preziose e dalle ampiezze segrete, piccoli body di pizzo a tutta trasparenza e delicate pettorine tempestate di cristalli a coprire là dove serve. Poi un trionfo di abiti da sera di pizzo plissè, che scendono dal collo a terra e si aprono come in una danza d’eleganza, talvolta ricamati altrimenti doppiati di veli seducenti a contrasto di colore.

“Se qualche cliente non amerà il mio arancio vorrà dire che andrà da un altro!”, scherza Armani mentre mostra un giubbino di coccodrillo superlusso o una piccola cappa di crinolina d’organza. Infine un consiglio ai giovani stilisti, anche alcuni italiani, che debuttano qui a Parigi: “C’è bisogno di un rinnovamento, è vero, ma ci vuole anche un po’ di cultura per fare alta moda”, dice con una punta di realismo e di ironia.

Di questo defilè Armani Privè resteranno impressi gli accessori, scarpe di pitone specie le ballerine col piccolo tacco legate alla caviglia, borse a trapezio di coccodrillo inarrivabile che sono già nell’elenco dei sogni di molte super ricche internazionali ma che possono far sognare tutte le donne del mondo. Perché Giorgio Armani è un creativo vero, uno che la Moda nel sangue, e conosce molto bene i desideri delle donne.